Crescere con lo sport

A cura dei Professori
M. Petranelli, C. Bazzano, G. Carbonaro, V. Cupelli.
A che età iniziare l’attività sportiva?
A 6 anni è consigliabile cominciare con:
ginnastica artistica, ginnastica ritmica, pattinaggio, danza, sci alpino, corsa, salti
A 6-7 anni è consigliabile cominciare con:
nuoto, tennis, calcio, basket, rugby, scherma, judo, karatè, baseball
A 8-9 anni è consigliabile cominciare con:
pallanuoto, pallavolo, pallamano, equitazione, tuffi, vela, ciclismo, sci di fondo
A 10-11 anni è consigliabile cominciare con:
canottaggio, canoa
Non si deve credere che fra gli sport comunemente esercitati ve ne siano alcuni che fanno bene e altri che fanno male. Gli effetti favorevoli dell’attività sportiva riguardano tutti gli sport elencati purché vengano osservate le regole, i tempi e le altre modalità di un buon allenamento.
Sappiamo anche che uno sport non gradito e tuttavia imposto, o quasi, dai genitori verrà presto abbandonato con il rischio che in seguito nessun altro sport sarà più praticato.
Il bambino quindi va lasciato libero di scegliere lo sport che più gli piace?
Si, ma entro certi limiti.
Ogni bambino ha una sua costituzione, un particolare rapporto fra statura e peso, fra altezza del tronco e altezza delle gambe, fra sviluppo delle masse muscolari e massa grassa.
Bisogna anche essere sicuri della perfetta funzionalità di apparati quale l’apparato cardiocircolatorio.
Ecco che si rendono necessari un esame medico-sportivo, auxologico, psicologico, alcuni test motori per individuare gli sport che più si addicono al bambino.

Crescita e scuola

I cambiamenti della realtà, quando avvengono troppo velocemente, determinano nei bambini e nei giovani comportamenti diversi da ciò che si aspettano gli adulti, con grave disorientamento di questi, che finiscono a volte con smarrire il filo dell’educazione dei figli. Anche gli insegnanti condividono su un altro piano queste difficoltà.
L’ambiente così cambiato richiede, se si vuole incidere sulle nuove generazioni, che gli adulti apprendano, dalla scienza e dalla cultura odierne, come funziona il corpo dell’uomo e la sua psiche, come si svolgono le interrelazioni fra gli uomini, sulla base di quali regole o modelli si sviluppa l’organismo umano, come interferisce l’ambiente sociale con la crescita dei piccoli e l’evoluzione personale dell’adulto.
Il periodico Il Nuovo Manifesto per l’infanzia e l’adolescenza [ci puoi andare cliccando qui] contiene, fra l’altro, articoli sui disagi a scuola, sull’educazione, sulla scuola come luogo dove si può esercitare un’efficace azione preventiva di disturbi e alterazioni del comportamento.
Il Nuovo è diffuso anche fra insegnanti delle scuole materne, elementari e medie.

Psicologia, psicoterapia e psicoanalisi

Prof. Dott. Graziella Magherini
Piazza Madonna degli Aldobrandini, 1 50123 Firenze
per appuntamenti, telefona allo (0039)055.212322
Durante l’infanzia e l’adolescenza possono essere utili, o necessari, l’accertamento del livello di maturazione psicologica raggiunto dal bambino o dall’adolescente e l’eventuale rilevazione di sintomi particolari.
Il Centro esegue esami psicodiagnostici per una analisi dello sviluppo psicologico o per un orientamento diagnostico, appoggio psicologico ai genitori, cicli di psicoterapia.
Cliccare per andare a www.auxologia.it/psicoanalisi
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michelangelo volto

Tutto su Michelangelo

I luoghi di Michelangelo a Firenze

Presentazione

Il punto di partenza del viaggio che ti accingi a compiere con noi, sulle tracce lasciate a Firenze dal grande Michelangelo, è la Casa Buonarroti. Buonarroti, come sai, è il cognome di Michelangelo. La Casa è in via Ghibellina, nel centro storico di Firenze. Sempre in via Ghibellina, andando verso piazza Signoria – come puoi vedere dalla piantina di pagina 7 – si trova un palazzo antico, il Bargello, sede delle guardie durante il Medioevo, ora museo. Poco distante sorge la mole imponente di Palazzo Vecchio che, una volta sede ufficiale del potere politico della città, ospita attualmente l’ufficio del Sindaco. Affianca Palazzo Vecchio la Galleria degli Uffizi, uno dei musei più famosi del mondo. Non lontano c’è il Duomo, la cui cupola, chiamata dai fiorentini “il Cupolone”, è opera di Filippo Brunelleschi, il maggiore architetto del Rinascimento. Nell’Opera del Duomo vedrai una bellissima statua di Michelangelo. Infine, proseguendo in questo stupendo itinerario, visiterai la Galleria dell’Accademia, e la Basilica di San Lorenzo con le Cappelle Medicee e la Biblioteca Medicea Laurenziana. Le strade che percorrerai attraversano parte della città antica, medioevale e rinascimentale: un’area piccola ma densa di opere d’arte di valore inestimabile più di ogni altra zona al mondo delle stesse dimensioni. Sfogliando queste pagine, troverai quattro bambini o, per essere precisi, due maschietti e una fanciullina con un poppante a traino; la loro presenza è un commento continuo, che si rivela dal mutare dell’espressione dei loro volti: un modo per sottolineare ammirazione e stupore, e qualche volta divertimento. Questo libro ti farà da guida, ti fornirà anche qualche suggerimento; ma molte osservazioni ti nasceranno dentro, di fronte a tanta bellezza. Il libro soddisferà pure alcune tra le curiosità che affioreranno durante questo itinerario, per te – ci auguriamo – indimenticabile.

Casa Buonarroti

Madonna della scala Tra i quindici e i diciassette anni, mentre frequentava il Giardino di San Marco, Michelangelo creò i suoi primi capolavori tra cui la Madonna della scala e la Battaglia dei centauri, rilievi in marmo che si trovano in Casa Buonarroti.

Nota la bravura straordinaria di questo ragazzo geniale, che riesce a raccontare in una piccola tavola di marmo più di una storia: c’è infatti la Madonna che guarda lontano mentre allatta il suo erculeo bambino, c’è una misteriosa scala schiacciata sulla quale si muovono alcuni bambini, non si sa se per gioco o per stendere un lungo velo sulle spalle della Madonna.

Museo del Bargello – Il Bacco

Michelangelo si recò per la prima volta a Roma nel 1496, dove scolpì il Bacco per un collezionista banchiere che si chiamava Jacopo Galli.
Il Bacco appare in equilibrio instabile come una persona in stato di ebbrezza; l’artista raggiunge questo effetto facendolo appoggiare soltanto sul piede sinistro. 
Osserva il piccolo satiro (figura mitologica metà uomo e metà capra) che sembra invitare a girare intorno alla statua.

Galleria dell’Accademia

Il David

Michelangelo ha colto David nel momento che precede la lotta con Golia. Il giovane infatti ha nella mano destra il sasso, nella sinistra la fionda.

Cappelle Medicee

Sagrestia Nuova

Appena entrato nella Sagrestia Nuova, puoi ammirare alla tua destra una meravigliosa scultura michelangiolesca, la Madonna col Bambino, considerata il centro spirituale di tutto il complesso, l’incarnazione della vita e insieme della sventura, che traspare nell’espressione dolente del viso. Non furono invece eseguite da Michelangelo le due sculture ai lati della San Damiano, a sinistra San Cosma, a destra San Damiano.
Nel cassone situato sotto le tre statue riposano i resti di Lorenzo il Magnifico e del fratello di lui, Giuliano, ucciso durante la fallita congiura dei Pazzi, organizzata contro i Medici nel 1478 da alcune famiglie nobili fiorentine.
La parete opposta è occupata da un altare sul quale poggiano due candelabri disegnati da Michelangelo, ma eseguiti da altri.

Madonna col Bambino

I Santi Cosma e Damiano figurano spesso nei dipinti commissionati dai Medici a partire da Cosimo il Vecchio, nonno di Lorenzo e considerato il fondatore della potenza dei Medici. Sai perché? Perché Cosimo il Vecchio nacque nel 1389, il 27 settembre, giorno dei santi Cosma e Damiano.

 

adolescenza

Il Nuovo Manifesto per l’infanzia e l’adolescenza

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Indice degli articoli pubblicati dal gennaio 1997 al dicembre 1999

Anno 1 numero 1 1997

Volevi papà? Arriva mamma di Massimo Papini

Presunti minorenni, attenti di Ivan Nicoletti

Vittime, insegnanti e bulli di Andrea Smorti

I paradossi dell’auxologia letteraria di Marino Biondi

Pubertà precoce, cosa fare di Marta Brachi e Luca Tafi

Quando il testicolo non vuole scendere di Claudio Roberto Rosati

Soprattutto all’allievo difficile di Stefano Zani

anno 1 numero 2 1997

L’eterno mito della statura di Ivan Nicoletti

Il padre non ha volto di Wanda Lattes

Futuro italiano di Stefano Casini Benvenuti

Mamme, balie e bambini di Graziella Magherini

Se la futura mamma fuma, beve… di Gherardo Rapisardi

Sport a scuola come in America di Corrado Candidi

Come crescono i gemelli di Monica Pittaluga e Paolo Parisi

Non c’è vita senza stress di Franco Materazzi e Claudio Rosati

anno 1 numero 3 1997

Identità e identità imitativa di Renata Gaddini

Dieta materna e sviluppo del bambino di Gherardo Rapisardi

L’adolescente allo specchio di Graziano Graziani

Il rischio droga del giovane fumatore di Silvia Bonino

Come muta il corpo con l’adolescenza di Ivan Nicoletti

Quando il pane non fa crescere di Luigi Greco

Il bambino nella storia degli adulti di Luciano Martini

Aggiornamento sul varicocele di Claudio Rosati

anno 2 numero 1 1998

Le mani della TV sul futuro dell’uomo di Pietro Pfanner

Nuove conoscenze sulla obesità di Francesco Morabito

Infanzia e crescita, ricordi di Stendhal di Fernando Tempesti

L’adolescente smarrito “nella selva oscura della vita” di Chiara Matteini

Quelle emozioni manipolate di Lodovico Benso

Per non cascare nel World Wide Web di Francesco Carnaroli

Sport giovanile personalizzato di Giorgio Carbonaro

Il software nel controllo della crescita di Ivan Nicoletti

anno 2 numero 2 1998

Stature fuori misura: normalità e patologia di Ivan Nicoletti

Le “infanzie” attraverso i secoli di Luciano Martini

Visioni di gioventù. Depressione e vocazione poetica di Graziella Magherini

Deve cambiare l’adulto o il palinsesto? di Mario Spezi

Scippatori e ladruncoli senza “patente” di Lodovico Benso

Grandi progressi per la salute del neonato di Gian Paolo Donzelli e Simone Pratesi

La parola ai giovani a cura di Lodovico Benso e Antonella Massia

Schede per l’orientamento sportivo di Marco Petranelli

anno 2 numero 3 1998

Il filo rosso che unisce nonni e nipoti di Ada Fonzi

Quel legame fra crescita e invecchiamento di Luca Tafi

L’ormone della crescita nei bambini normali di Ivan Nicoletti

Quando non si può vivere in famiglia di Luigi Goffredi

Il rapporto fra nascita e pubertà di Gherardo Rapisardi

Il malato “fatto a pezzi” di Mimma Rolla e Deanna Belliti

Schede per l’orientamento sportivo di Marco Petranelli

anno 2 numero 4 1998

Cresce meglio chi è amato davvero di Adolfo Pazzagli e Benedetta Guerrini Degli Innocenti

Anche l’obesità è regolata da geni specifici di Sergio Bernasconi, Katia Rossi, Lorenzo Iughetti

Come prevedere la statura adulta di Ivan Nicoletti

I danni mentali dell’abuso infantile di Graziano Graziani

L’elefante invisibile e i cacciatori di teste di Giuseppe Mantovani

Una malattia reale e un aggettivo di fantasia di Emiliano Panconesi

Note per la nuova famiglia

Il “cittadino non nato” di Luciano Martini

anno 3 numero 1 1999

Droghe, dagli anni sessanta ad oggi di Giuseppe Mercuriali

Come riportare all’aperto i bambini di Luciano Martini

Media statistica e realtà auxologica di Ivan Nicoletti

Piano d’azione per l’infanzia di Paolo Onelli

Allergie e intolleranze alimentari nell’infanzia di Alberto Vierucci

Padre e figlio: teatro, musica rock, computer intervista di Italo Dall’Orto al figlio Giovanni

Benedetto chi ti porta maledetto chi ti manda recensione

La parola ai giovani a cura di Lodovico Benso e Antonella Massia

Schede per l’orientamento sportivo di Marco Petranelli

anno 3 numero 2 1999

Educazione e sviluppo della sensibilità estetica di Graziella Magherini

La statura nel XXI secolo di Silvano Milani

I dolori addominali ricorrenti nel bambino di Monica Pierattelli

Affido familiare di Mara Giulietti

Una scuola per famiglie affidatarie di Luigi Goffredi

“Tabacco o salute” di Ivan Cortinovis

Schede per l’orientamento sportivo di Marco Petranelli

anno 3 numero 3 1999

Latte materno e salute dell’uomo di Gherardo Rapisardi

Malessere dell’infanzia e mondo dei grandi di Luciano Martini

Classici dell’auxologia di Lodovico Benso

La crescita di sei gemelli dalla nascita ai vent’anni di Gian Paolo Donzelli e Ivan Nicoletti

Sviluppo prenatale: la fase più importante della vita di Horacio Lejarraga

Chiarimento e immagini di sé di Rodolfo Fiesoli

La parola ai giovani a cura di Lodovico Benso e Antonella Massia

Schede per l’orientamento sportivo di Marco Petranelli

anno 3 numero 4 1999

La scuola e il disagio editoriale

Progetto genoma e cure genetiche di Francesca Torricelli

Il rapporto tra fratelli nella formazione del carattere di Francesco Carnaroli

Allattamento materno di Gherardo Rapisardi

Affidamento familiare: l’esperienza statunitense di Joan Vavrek

Osservare per prevenire e curare di Tito Baldini

I dieci “pezzi” amabili di Stefano Bolognini di Graziella Magherini

Schede per l’orientamento sportivo di Marco Petranelli

Il Giornale di aprile-giugno 2000

Indice

Il bambino DAI: diagnosi e cura di Franco Gallucci

Identità sessuale e identità di genere di Franco Bruschi e Laura Mori

Segni premonitori dei disturbi di apprendimento di Antonella Ciardi

Modello a 3 cicli di Ivan Nicoletti

Nuovi orientamenti dell’affidamento negli USA di Joan Vavrek

Dalla mano al computer di Ivan Cortinovis

Schede per l’orientamento sportivo: rugby di Marco Petranelli

L’Articolo:

FORMAZIONE E DISTURBI DELL’ IDENTITA’ DI GENERE NEL BAMBINO E NELLA BAMBINA

Franco Bruschi e Laura Mori

“Mi odio. Non voglio essere me. Voglio essere qualcun altro. Voglio essere una bambina”. Queste frasi pronunciate da un piccolo paziente di tre anni, in consultazione presso un Centro per lo Sviluppo dell’Identità di Genere, ci sembrano esprimere l’acuto stato di sofferenza e di spaesamento, simile alla “tristezza” di vivere all’estero degli emigrati, provato dai bambini che soffrono di quello che, a partire dagli anni ’80, è entrato nella classificazione psichiatrica ufficiale come Disturbo di Identità di Genere nell’infanzia.

Prima di addentrarci nell’attualità del problema ci sembra interessante notare come la difficoltà della scelta sessuale sia descritta fin dall’antichità. Possiamo ricordare, ad esempio, la drammaticità del dover rinunciare alla completezza sessuale espressa nel mito dell’androgino nell’antropologia fantastica del Simposio di Platone, dove gli androgini sono rappresentati come esseri sferici bisessuali. Un loro eccesso di superbia fece sì che gli dei, per punirli, li dividessero in due: “Ognuno di noi è dunque la metà di un umano resecato e mezzo com’è al modo delle sogliole: due pezzi da uno solo; e però sempre è in cerca della propria metà….”. Così Platone raccontava la differenziazione sessuale. Anche nel mito di “Tiresia e i serpenti” secondo Apollodoro il problema alla radice è un attacco di rabbia, una sensazione impotente di non poter riconoscere nella coppia, nel viluppo dei serpenti, chi penetra e chi è penetrato, chi contiene e chi è contenuto, chi è dentro e chi è fuori. Che una separazione sia all’origine della differenziazione sessuale è d’altronde presente anche in ambiti culturali diversi e la testimonianza che ne fa la Bibbia nella creazione-nascita di Eva dalla costola di Adamo ne è un esempio.

L’attualità di questo tipo di disturbo è collegabile ai mutamenti culturali nella nostra società che ci hanno reso consapevoli dell’incremento del numero di persone che fin dall’infanzia soffrono di problemi di identità di genere, che una volta erano considerati rari e analizzati solo in ambito psichiatrico.

E’ stato lo psicoanalista americano R. Stoller, che sin dagli anni sessanta ha iniziato a studiare bambini transessuali e adolescenti con errata attribuzione di genere alla nascita, a postulare l’esistenza della identità fondamentale o nucleare di genere (core gender identity) e a definire l’identità di genere come l’acquisizione conscia e inconscia di appartenere al proprio sesso e non all’altro. Si tratta cioè di un sistema complesso di credenze riguardo a se stessi: una percezione della propria mascolinità o femminilità. L’identità di genere è distinta dal ruolo (o scelta) di genere (gender role) che è costituito dall’assunzione di quei comportamenti che ogni società attribuisce ad un sesso piuttosto che ad un altro.

Come si forma l’identità di genere? Sono coinvolti vari fattori genetici e ambientali, intrapsichici e relazionali:

1. le disposizioni innate a livello cromosomico ed endocrinologico, tenendo però presente che è l’interrelazione tra tali forze biologiche e i fattori ambientali che determina il comportamento;

2. l’assegnazione del sesso alla nascita in base all’aspetto dei genitali esterni ;

3. le differenze comportamentali innate legate al sesso;

4. le sensazioni corporee del bambino, soprattutto a livello delle zone genitali.

Atteggiamento dei genitori.

Per quanto riguarda quest’ultimo punto, fin dal primo riconoscimento (o dall’assegnazione) dell’identità sessuale del bambino, i genitori provano sensazioni differenti riguardo ad un neonato maschio o ad una neonata femmina.

Possiamo dire che l’identità di genere inizia con una preconcezione nella mente dei genitori, dipendente dalla loro personalità, dalla loro relazione, dalla composizione della famiglia, dalle loro aspettative e che influenza l’atteggiamento nei confronti del nascituro ed il ruolo che assegneranno al suo corpo e al suo genere.

Lo psicoanalista francese André Green (1985) considera l’attribuzione inconscia di un sesso al bambino da parte dei genitori come il primo tra gli organizzatori dell’identità sessuale. Tale attribuzione è strettamente collegata alle dinamiche della coppia. Ad esempio la nascita di un bambino con una malformazione dei genitali impone ai genitori di tollerare l’ambiguità del genere sessuale, e può venire a mancare il normale processo di rielaborazione del proprio ruolo sessuale che si svolge in entrambi i coniugi quando diventano genitori.

Dopo la nascita sono di primaria importanza gli atteggiamenti e investimenti, soprattutto materni, nei confronti del sesso del neonato. La funzione che la madre assegna al proprio corpo, e alla propria sessualità nei confronti di se stessa e degli altri, e il ruolo che lei stessa assegna al corpo ed al sesso del bambino sono fattori determinanti nello sviluppo dello schema corporeo, dell’identità di genere e delle relazioni oggettuali del bambino. Simona Argentieri (1995) osserva come l’identità di genere sia basata su profondi vincoli tra mente e corpo ed è possibile osservare come determinate aree del corpo acquistino un senso mentale soprattutto in ordine alle stimolazioni che ricevono.

Secondo la moderna Infant Research esistono etichette inconsce (unconscious labels) che trasmettono, in modo molto sottile, in ogni interazione, il vissuto del padre e della madre riguardo alla femminilità o alla mascolinità (il modo di maneggiare – handling – il bambino, il tono della voce, il ritmo ecc).

I lavori ormai classici di M. Mahler e coll. (1975) e di Ph. Greenacre (1950) sulle modalità con cui – attraverso il contatto fisico con la madre – il bambino e la bambina pervengono ad una percezione di sé come essere dotato di un corpo e di un corpo sessuato, hanno evidenziato l’importanza che la percezione del proprio Sé corporeo assume nell’acquisizione del sentimento di identità. Essa viene attivata dal contatto fisico, tattile con la madre, e tutto lo sviluppo del bambino procede attraverso la separazione-individuazione dalla madre stessa. La Mahler descrive come il processo di separazione-individuazione sia difficoltoso e come il bambino e la bambina tendano a ritornare nell’orbita materna, vivendo in maniera conflittuale la percezione della propria indipendenza e il desiderio di ristabilire la fusionalità originaria. L’inizio della percezione dell’identità sessuale avviene, secondo la Mahler, nella fase in cui il bambino sperimenta in modo particolarmente acuto questo conflitto.

Criteri diagnostici del Disturbo di Identità di Genere nell’infanzia

Distinguiamo, quindi, l’identità di genere dalla identità sessuale, e vediamo come si può diagnosticare un disturbo di identità di genere nell’infanzia (D.I.G.)

Tipicamente il D.I.G. nell’infanzia si manifesta per la prima volta in età pre-scolare, e comunque, per porre questa diagnosi, deve essere stato evidente prima della pubertà. La letteratura che riguarda l’eziologia psicologica focalizza l’attenzione sul periodo pre-edipico, fra i 18 e i 36 mesi. Le prime manifestazioni cliniche compaiono fra i due e i tre anni e sono ben stabilizzate nel periodo edipico. Ciò che è compromesso è il ruolo (la scelta) di identità di genere (gender role): il bambino sa di essere maschio o femmina ma rifiuta l’appartenenza al suo genere e desidera, in maniera intensa e persistente, di essere del sesso opposto a quello anatomico, così come presenta rifiuto del comportamento, degli attributi e/o degli abiti del proprio sesso anatomico.

La diagnosi di D.I.G. nell’infanzia si basa su una profonda alterazione del normale senso di mascolinità o femminilità. Un semplice “comportarsi da maschiaccio” nelle bambine o un “comportamento effeminato” nei maschietti non è sufficiente. In rari casi, in entrambi i sessi vi può essere un rifiuto delle strutture anatomiche del proprio sesso. Il comportamento dei bambini con un D.I.G. non è analogo ad un comportamento transessuale. Il bambino, infatti, non si comporta esattamente come una femmina della sua età, ma propone una sua idea stereotipata di come può essere una femmina.

Mentre è raro un quadro completo e stabilizzato del D.I.G., è più comune la presenza di alcuni tratti o aspetti, più o meno transitori, nel comportamento del bambino. Spesso sono associate altre difficoltà emozionali e comportamentali. Studi catamnestici recenti indicano come, a lungo termine, il risultato più comune sia l’omosessualità o la bisessualità. Pochi bambini diventano transessuali o travestiti; solo alcuni eterosessuali.

Dal punto di vista psicodinamico, finora non è stata trovata con certezza nessuna causa singola dello sviluppo di un D.I.G. Abbiamo visto che al costituirsi dell’identità di genere concorrono fin dalle primissime fasi della vita una serie di fattori, sia biologici sia relazionali, e complessi processi interattivi, in gran parte inconsci e non verbali. Ad essi si aggiungono gli aspetti fantasmatici sia dei genitori che del bambino, in una trama spesso inestricabile. L’ipotesi più plausibile, su cui concordano quasi tutti gli studi più recenti, sembra sia quella di una eziologia multifattoriale che rende problematica l’identificazione del bambino o della bambina al suo sesso. Un significativo numero di disturbi di identità di genere nei bambini e nelle bambine ha una storia precoce di separazione traumatica o di indisponibilità materna. Di particolare importanza anche il fattore etiologico di una depressione materna. Sono ricorrenti in questo disturbo particolari costellazioni familiari caratterizzate da depressione, incapacità ad elaborare la perdita e il lutto, forti disarmonie coniugali, difficoltà riguardo al proprio genere sessuale e altro. Queste esperienze dei genitori possono venire internalizzate dal bambino e rappresentare elementi traumatici (dimensione transgenerazionale).

Alcuni autori (Coates et al., 1991) concorderebbero sul fatto che è necessaria la copresenza di molti fattori nel periodo pre-edipico per produrre un chiaro disturbo di identità di genere. Questo spiegherebbe anche la rarità di questa patologia. L’intenso e persistente desiderio di essere del sesso opposto rappresenterebbe così una soluzione a conflitti che risultano dai compiti contemporanei ed intrecciati dello sviluppo del periodo dai 18 ai 36 mesi: separazione-individuazione, definizione del genere (consolidamento dell’identità di genere, differenza del genere, apprendimento del ruolo di genere), e gestione dei derivati della fase anale, dell’aggressività e dell’ambivalenza. E’ stata suggerita una relazione fra la consapevolezza della separazione dalla madre e la reazione del bambino alle differenze dei genitali: più difficile e’ il processo di separazione-individuazione, maggiori saranno le reazioni del bambino alle differenze dei genitali. Il disturbo dell’identità di genere tende a configurarsi come un disturbo difensivo rispetto ad ansie di separazione.

I lavori scientifici sui disturbi di identità di genere riguardano soprattutto i maschi; pochi sono i lavori riguardanti le bambine: non sappiamo se la ragione è una minor frequenza del disturbo nelle bambine oppure se questo disturbo sia meno allarmante a livello sociale. Viene dato per scontato che la bambina soffra per l’invidia del pene e che in alcune fasi della sua vita aspiri ad essere un maschio. Può darsi che la minore casistica femminile sia legata alla minore preoccupazione che suscita nei genitori, negli insegnanti ecc. una bambina che desidera essere maschio e si comporta come tale, che non un bambino che desidera essere femmina e assuma comportamenti femminili.

Vorremmo concludere sottolineando come, al di là della sofferenza e della fragilità interiori di questi bambini (rilevabili a volte soltanto nell’indagine psicodiagnostica e nel rapporto psicoterapeutico), questo è un disturbo che coinvolge (e sconvolge) tutta la famiglia – fatto questo che costituisce un “trauma aggiuntivo” a questi bambini e dà spesso un carattere di urgenza alla richiesta di aiuto e di intervento da parte dei genitori. Un interessante film del regista Alain Berliner, La mia vita in rosa (Ma vie en rose, 1997) illustra bene il coinvolgimento e lo sconcerto che un bambino con un disturbo di identità di genere può provocare nell’intera famiglia e nell’ambiente circostante (scuola e vicinato) con il rischio di aggravare la solitudine e il senso di diversità del bambino, orientandolo verso una stabilizzazione del disturbo. Per questo motivo, secondo la nostra esperienza, è importante farsi carico terapeuticamente anche dei genitori, per assicurare loro uno spazio per pensare ai propri problemi come coppia e come genitori.Questo nell’ottica di non focalizzarsi sul sintomo ma di allargare la visione dei problemi relazionali con il figlio. Spesso lo stesso psicoterapeuta del bambino si occuperà anche dei genitori, qualche volta un altro psicoterapeuta.

Gli scopi e i modelli terapeutici da seguire ci sembrano i seguenti: 1. E’ importante aiutare i genitori a riconoscere e accettare il problema di identità di genere nel loro bambino, rompendo quel “circolo di segretezza” che di solito circonda questo tipo di problemi e di cui anche il bambino è vittima. 2. Data l’eziologia multifattoriale del disturbo, è importante promuovere una stretta collaborazione tra professionisti con diversi approcci, includendo il pediatra. 3. Non affrontare direttamente il disturbo di identità di genere come obiettivo terapeutico principale, ma aiutare il bambino e la famiglia ad elaborare processi di lutto, di perdita e di separazione (quelli reali e quelli simbolici), aiutandoli anche a tollerare incertezze, differenziazioni e cambiamenti. 4. Infine è di primaria importanza occuparsi del ruolo paterno, promuovendo la funzione “di cerniera”, di terzo, tra bambino e madre, creando uno spazio in cui crescere e differenziarsi. E’ da questa situazione tridimensionale che si può sviluppare la funzione simbolica del pensiero.

Bibliografia

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GIUSTI P. (1998), Identificazioni primitive con l’oggetto materno e organizzazione narcisistica perversa in un bambino con disturbi dell’identità di genere, “Richard & Piggle”, 2/98

GREENACRE P. (1950). Special problems of early female sexual developement. “Psychoanal.Study of the Child”, 5

GREENSON R. R.(1978): Esplorazioni psicoanalitiche, Torino: Boringhieri, 1984 MAHLER, M.S., PINE F. & BERGMAN A. (1975): La nascita psicologica del bambino. Torino: Boringhieri

MAZZONCINI G. (1998), Il difficile percorso di identità di genere in un bambino di nove anni con travestitismo, “Richard & Piggle”, 2/98

MELTZER D. (1975): L’identificazione adesiva. In: La comprensione della bellezza. Torino: Loescher, 1981

PETRELLI D. (1998), Introduzione (al Focus: Disturbi dell’identità di genere nell’infanzia e nell’adolescenza), “Richard & Piggle”, 2/98

PORTANOVA F. (1998), Abitare il proprio giardino: il percorso terapeutico di un bambino con problemi di identità di genere, “Richard & Piggle”, 2/98

RUSSO L., VIGNERI M. (a cura di) (1989), Del genere sessuale (Terzo Colloquio di Palermo), Roma: Borla

STOLLER R.J. (1968). Sex and Gender. New York: Aronson

ZANUSO B. (1991), Femminilità e psicoanalisi: l’identità di genere nelle ricerche post-freudiane, in ARCIDIACONO C, op. cit.

Abstract

L’articolo tratta della distinzione fra identità sessuale e identità di genere. Quest’ultima viene anche denominata identità fondamentale o nucleare di genere. L’identità sessuale è successiva all’identità di genere. Questa si sviluppa fin dall’inizio della vita in seguito all’influenza di vari fattori genetici e ambientali, intrapsichici e relazionali; si stabilisce lentamente e gradualmente entro i primi due anni di vita, e si stabilizza in maniera irreversibile intorno ai tre-quattro anni.

L’identità di genere è l’acquisizione conscia e inconscia di appartenere al proprio sesso e non all’altro. E’ un sistema complesso di credenze riguardo a se stessi: una percezione della propria mascolinità o femminilità.

L’identità sessuale è un affinamento successivo del senso elementare di appartenenza a un genere; è un’elaborazione dei concetti di mascolinità e femminilità (di fronte alla semplice appartenenza al genere maschile o femminile). L’identità sessuale attiene quindi al livello delle vicissitudini pulsionali, con le necessarie componenti istintuali, da cui deriva l’agire, o il non agire, il comportamento propriamente sessuale.

La distinzione identità di genere e identità sessuale ha notevole rilevanza clinica.

Tabelle, grafici, standard e aggiornamenti sulla crescita

grafuci1

 

Peso in relazione alla statura
(classi di statura di 5 cm)
Percentili. Maschi
Statura 10° 50° 90°
95
100
105
110
115
120
125
130
135
140
145
150
155
160
165
170
175
180
185
13.2
14.1
15.3
17.1
19.0
20.6
22.2
24.3
26.5
28.3
31.1
34.2
36.7
42.3
45.9
48.7
53.2
57.9
61.4
14.5
15.7
17.2
18.6
20.6
22.8
24.8
26.9
29.8
33.6
37.3
40.0
44.6
49.1
53.1
58.0
61.8
66.0
71.8
15.3
16.7
18.8
20.3
23.1
25.4
28.5
33.2
37.5
41.5
45.3
50.2
56.6
59.0
63.3
68.0
75.7
83.1
84.9
Body Mass Index.
Percentili. Maschi
Età
(anni)
10° 50° 90°
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
14
14
14
14
15
15
15
15
15
15
16
16
17
18
18
16
16
16
16
16
16
16
16
17
18
19
19
20
21
21
17
17
17
17
18
19
21
21
22
23
24
24
24
25
25

 

grafico2

Peso in relazione alla statura
(classi di statura di 5 cm)
Percentili. Femmine
Statura 10° 50° 90°

95
100
105
110
115
120
125
130
135
140
145
150
155
160
165

12.7
13.6
14.8
16.6
18.0
20.9
22.4
25.0
26.7
30.0
31.9
35.4
39.5
43.7
48.2

14.3
15.3
17.2
18.7
20.9
23.4
25.9
28.7
32.7
36.2
39.7
43.8
47.3
50.1
55.2

15.4
17.0
18.7
21.1
23.7
26.7
30.1
34.0
38.3
43.2
49.2
53.4
58.4
63.6
69.6
Body Mass Index.
Percentili. Femmine
Età
(anni)
10° 50° 90°

3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16

14
14
14
14
14
15
15
15
15
16
17
17
18
18

16
16
16
16
16
17
18
18
18
19
20
20
20
20

17
17
17
18
19
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22
23
23
23
23
24
25
25

Arte e psicologia

Sviluppo del senso estetico e educazione all’arte.

Il Gruppo di studio interdisciplinare arte e psicologia si è costituito con lo scopo di elaborare contributi scientifici per una lettura integrata e multidimensionale dell’opera d’arte, senza preclusioni di epoche, stili, artisti.

Il vertice di lettura che intende adottare è quello psicodinamico (da Freud a Kriss, da Segal a Meltzer, Bion e oltre), ma non esclude altre chiavi di lettura che si presentino con motivazioni fondate su solide basi artistiche, storiche e sociali.

L’offerta di un luogo di convergenza a vari rami del sapere e professionalità diverse, coniugando felicemente ratio ed empatia, indagando sui meccanismi delle genesi e della fruizione, può consentire di rivisitare e rivivere l’universo artistico, come dimensione fondata e rinnovata dell’uomo in itinere, nel suo passato e nel presente che ci vede partecipi.

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Riportiamo la premessa dell’ultimo libro del prof. Ivan Nicoletti

“Semeiotica auxologica. Per il monitoraggio della crescita e dei suoi disturbi” – Editore Nicomp LE, Firenze.

Premessa

L’ auxologia, in un trattato del 1965, veniva da Giovanni De Toni definita “scienza che studia le modalità dell’accrescimento [dell’essere umano] e le condizioni che possono favorirlo, oppure all’incontro ostacolarlo”. Una definizione biologica che fa riferimento a tutto l’arco evolutivo dalla fecondazione all’età adulta, e include il rapporto fra crescita e ambiente, con una estensione, pertanto, dal biologico e medico al sociale. Negli ultimi decenni del secolo scorso l’interesse per l’auxologia si è diffuso fino a coinvolgere – come scrive James M. Tanner (1988) – “oltre a antropologi fisici, pediatri e qualche psicologo, anche endocrinologi, genetisti, biologi dello sviluppo, medici di salute pubblica, insegnanti di educazione fisica, insegnanti in generale, economisti e storici”. I rapporti sempre più evidenti fra crescita e condizioni socioeconomiche della popolazione hanno consentito di individuare, nel miglioramento dello sviluppo dei bambini, un indice generale di avanzamento delle condizioni socioeconomiche dell’intera popolazione.

Su questo vasto scenario, il dominio al quale appartiene la materia del libro è l’auxologia clinica, in particolare la semeiotica auxologica, insieme di modalità di utilizzo clinico della auxologia. Semeiotica della crescita per pediatri di famiglia e clinici, pediatri endocrinologi, ginecologi dell’infanzia e dell’adolescenza, medici sportivi, professionisti che svolgono nella collettività la funzione di monitoraggio dello sviluppo dei bambini e degli adolescenti.

Il filo conduttore del testo si snoda dalla diagnosi di normalità alla diagnosi delle anomalie e malattie dello sviluppo. Innanzitutto, quindi, una metodologia per valutare se un bambino, un adolescente cresce sano, secondo la norma; una metodica basata su dati di osservazione e misurazioni raccolti dal medico, senza ricorrere a ricerche di laboratorio o a esami specialistici; al tempo stesso la possibilità di diagnosi precoce di disturbi della crescita e di conseguente adeguata terapia. Infine, una semeiotica che riguardi anche i soggetti con malattie croniche che hanno pure conseguenze sullo sviluppo (un esempio per tutte, le malattie renali e le cardiopatie croniche).

Il volume si compone di due parti (ciascuna con tre capitoli) e un’appendice: la prima parte riguarda la valutazione della crescita, la seconda le alterazioni della crescita, l’appendice comprende standard di crescita e un metodo per la valutazione della maturazione scheletrica.

Il capitolo 1 descrive le fasi caratteristiche dell’accrescimento somatico, le modalità di rilevazione e valutazione delle principali misure del bambino, la metodica per la costruzione delle carte auxologiche, le nozioni di biometria e statistica medica indispensabili per l’auxologia.

Il secondo capitolo tratta, con i metodi della moderna biometria, il tema dei tre grandi cicli dello sviluppo fisico (infanzia, fanciullezza e adolescenza), assumendo la statura come misura indicativa del processo di crescita globale. La trattazione parte dall’assunto che per osservare con migliore dettaglio l’andamento della crescita si devono riportare da un lato le stature raggiunte ad età successive (le “distanze”, in gergo auxologico), dall’altro gli incrementi annui della statura (le “velocità grezze”). Esaminando i grafici di molti soggetti i biostatistici hanno costruito modelli della crescita, atti a creare curve che pongono in luce le regolarità della crescita da porre in relazione con aspetti clinici e endocrinologici. Il primo e l’ultimo paragrafo consentono di acquisire i concetti basilari della modellizzazione; i paragrafi intermedi sono utili a chi volesse approfondire le caratteristiche matematiche dei vari modelli e le differenze fra essi.

Il capitolo 3 è dedicato alla maturazione scheletrica o ossea, la cui determinazione è di primaria importanza per la diagnosi auxologica. Il medico, per giudicare se il soggetto che sta esaminando presenta un grado di maturazione scheletrica nella media, anticipato o ritardato, può utilizzare il metodo di valutazione della maturazione ossea riportato in Appendice. Esso è di facile applicazione, e in uso da molti anni presso vari centri di auxologia, con risultati soddisfacenti. Nel capitolo figurano anche considerazioni sul grado di maturazione ossea come indice di età cronologica (par. 3.8), sulla relazione fra maturazione scheletrica e predizione della statura adulta (par. 3.9) e performance sportiva (par. 3.10).

La seconda parte riguarda le alterazioni dello sviluppo, alcune delle quali sono costituzionali o comunque non definibili propriamente patologiche, altre nettamente patologiche. I capitoli indicano il procedimento per giungere a una diagnosi certa o almeno estremamente probabile, tenendo presenti le classificazioni, in parte originali, delle alterazioni della statura, della composizione corporea e dello sviluppo puberale.

Il capitolo 4 espone le alterazioni della statura (bassa e alta statura), con particolare riferimento alla statura bersaglio e range bersaglio, indicativi del patrimonio genetico, al grado di maturazione ossea e all’andamento della curva di crescita. La statura è alterata in moltissime sindromi caratterizzate da gravissime malformazioni presenti fin dalla nascita, che costituiscono l’oggetto di altri settori della medicina; esse non vengono pertanto considerate in questa sede.

Il capitolo 5 tratta i metodi antropometrici atti a misurare la massa grassa e riporta i più recenti standard italiani e internazionali.

Il capitolo 6 riguarda lo sviluppo puberale e le sue alterazioni. Può essere di particolare interesse, oltre che per i pediatri, per gli endocrinologi e i ginecologi dell’infanzia e dell’adolescenza, poiché la valutazione auxologica contribuisce validamente alla decisione se trattare o no una pubertà anticipata o una pubertà precoce o un ritardo puberale. Vengono riportati considerazioni e suggerimenti metodologici tratti dall’esperienza clinica e le tabelle percentiliche italiane relative ai vari stadi di sviluppo dei caratteri sessuali secondari.

Il testo è corredato di numerose Note e di una Appendice che comprende, come già accennato, carte auxologiche e un metodo di valutazione della maturazione scheletrica. Delle carte auxologiche alcune sono tratte da ricerche su popolazione italiana (Nicoletti et al, 1992; Bertino et al, 2004; Cacciari et al, 2006), altre sono standard della Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2006; 2007), utilizzabili per la valutazione di soggetti non italiani.

Le Note e l’Appendice rendono il testo uno strumento di per sé sufficiente a precise esigenze diagnostiche.

La valutazione auxologica. Principi e linee diagnostiche
Ivan Nicoletti e Luca Tafi
Edizioni Centro Studi Auxologici / Nicomp LE, Firenze, 2005, pp 122, € 18

Una sintesi aggiornata sui principi, leggi e metodi della scienza della crescita, indirizzata in maniera particolare ai pediatri. Un insieme di tabelle, figure e carte auxologiche per una valutazione della normalità della crescita e un rapido inquadramento diagnostico dei suoi disturbi.

Il volume può essere ordinato per tel – fax 055 2654424; e-mail [email protected] o per bollettino c/c postale n. 29967502 intestato a Nicomp L.E.; verrà inviato a domicilio senza l’aggravio delle spese di spedizione.

A new comprehensive treatise
Physiological and Pathological Auxology
Editors: Ivan Nicoletti, Lodovico Benso, Giulio Gilli
Foreword by J. M. Tanner
Edizioni Centro Studi Auxologici / Nicomp LE, Firenze (Italy), 2004

The volume is composed of three parts. The first part treats physiological growth – from the prenatal period to the end of growth – and the basic methods of auxology (anthropometry, endocrinology, genetics, measurement techniques,skeletal maturation assessment, use of growth reference charts). The second part gives ample attention to clinical auxology and deals in particular with growth disturbances due to hormonal, metabolic, and genetic alterations as well as to chronic diseases. The third part deals with social and epidemiological auxology. The appendix provides height reference standards used in various countries. As Tanner says in the Foreword – the peculiar virtue of this book, that distinguishes it from other current texts on Auxology, gives it the invisible subtitle “Auxology for paediatric endocrinologists, dysmorphologists, clinical geneticists and general paediatricians”.
pp. 654 + XIV
Price: 130 Euro

Contributors
J. Argente, P. Banin, E. Barden, L. Benso, S. Bernasconi, E. Bertino, H. Böhles, V. Bruni, F. Camanni, N. Cameron, B. Casini, E. Chiappini, T.J. Cole, A. Corrias, I. Cortinovis, A. Coscia, M. de Martino, C. de Sanctis, V. De Sanctis, H.G. Doerr, P.B.Eveleth, V. Fano, F. Galluzzi, E. Ghigo, G. Gilli, G. Guzzaloni, L. Hagenäs, B.P. Hauffa, R. Hauspie, M. Hernández, K. Knutson, G. Igli Baroncelli, L. Iughetti, H. Lejarraga, R.M. Malina, S. Mariani, S. Milioli, F. Morabito, D. Moro, M.T. Muñoz, I. Nicoletti, G. Offner, P. Parisi, B. Predieri, G. Rapisardi, E. Ravaioli, T. Rohrer, R.J. Rona, G. Saggese, R. Salti, L.M. Schell, S. Stagi, M.E. Street, L. Tafi, M. Vercauteren, A. Vierucci, C. Volta, B. Zemel, M. Živicnjak

You can by this book also through www.auxologia.org, index Order form.
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Auxologia normale e patologica
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Ginecologia dell’infanzia e dell’adolescenza – Un contributo multidisciplinare
Gli scenari della crescita nell’adolescenza
Sviluppo del bambino e prevenzione delle sue malattie
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Dell’anima – Poesie
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Il Nuovo Manifesto per l’Infanzia e l’Adolescenza
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Un periodico per tutti coloro che a qualsiasi titolo si interessano alla crescita fisica e psichica del bambino e dell’adolescente.
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Libri scientifici sulla crescita
Auxologia normale e patologica

Un trattato scritto da 46 autori italiani esperti nei vari domini scientifici utilizzati dalla moderna auxologia clinica. Il primo testo italiano di auxologia normale e patologica che tratta i problemi della crescita fisiologica, delle alterazioni e malattie dell’accrescimento, nonché quelli della ricerca scientifica in campo auxologico, sulla base delle più aggiornate conoscenze e in maniera ampia e approfondita.
Autori:
G. Aicardi, A. Ardizzi, F. Bassi, L. Benso, E. Bertino, A. Bossi, V. Bruni, F. Caviezel, F. Cerutti, M. Cimoroni, M. Collell, M. Croci, M. de Martino, E. Di Battista, G.P. Donzelli, C. Fabris, F. Galluzzi, G. Gilli, G. Giordano, L. Greco, G. Grifi, G. Grugni, G. Guzzaloni, C. La Cauza, G. Magherini, P. Magliano, F. Meloni, G. Meola, G. Merello, S. Milani, F. Morabito, A. Naselli, I. Nicoletti, M. Papini, P. Parisi, G. Pelissero, M. Pittaluga, G. Rapisardi, C. Sacchetti, R. Salti, S. Seminara, S. Vannelli, C. Vecchi, A. Vierucci, M. Vignolo, C. Volta.
808 pagine, 23 capitoli + un capitolo di note, 211 figure, 95 tabelle, indice analitico
(circa 1200 voci) bibliografia (oltre 1300 voci). L. 220.000.
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La crescita del bambino italiano

Misure di crescita e di maturazione come strumento diagnostico a cura di Ivan Nicoletti
144 pagine, 61 figure, 31 tabelle, L. 30.000.
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Crescita e maturazione scheletrica

Età ossea e predizione della statura adulta
a cura di Ivan Nicoletti
144 pagine, 30 figure, 117 tabelle, L. 30.000
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Elementi di auxologia

a cura di Giorgio Aicardi, Francesco Morabito, Ivan Nicoletti
128 pagine, 24 figure, 29 tabelle, L. 35.000
Un testo agile per medici, psicologi, insegnanti.
Con figure, tabelle, grafici per la valutazione della normalità della crescita del bambino e dell’adolescente. Uno strumento aggiornato di notevole utilità per la diagnosi e la terapia delle più frequenti malattie e alterazioni dell’accrescimento.
Indice:
Introduzione;
1. La crescita normale;
2. Pubertà e adolescenza;
3. Disordini dello sviluppo sessuale e puberale (appendice: il varicocele);
4. Le magrezze;
5. L’obesità;
6. Basse stature;
7. Alte stature.
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Ginecologia dell’infanzia e dell’adolescenza – Un contributo multidisciplinare

a cura di V. Bruni, R. Cirri, M. Dei, G.B. Massi
368 pagine, oltre 120 figure e tabelle, L. 50.000
Un ampio aggiornamento sulla ginecologia dell’infanzia e dell’adolescenza sotto l’aspetto fisiologico, patologico, psicologico e auxologico. Il volume focalizza la sua ottica sulla precisa conoscenza della fisiopatologia dell’apparato genitale dalla nascita alla raggiunta maturità ginecologica, con una costante attenzione alle profonde modificazioni che “corpo” e “mente” subiscono in questa epoca della vita e alle possibili interferenze di fattori ambientali, socioeconomici, culturali affettivi; al periodo postmenarcale nello screening delle alterazioni parafisiologiche o francamente patologiche del ciclo mestruale (oligomenorrea postmenarcale, patologia del comportamento alimentare, sindromi dell’ovaio policistico, ecc.); all’educazione alla sessualità nell’ottica di prevenire le malattie trasmesse e regolare la fertilità.
Oltre quaranta contributi di numerosi studiosi e specialisti di varie branche della medicina sono raggruppati in cinque sezioni: Fisiopatologia della maturazione puberale; Contraccezione nell’adolescenza; Psicologia nell’età evolutiva; I servizi per gli adolescenti in Italia; Problematiche di patologia ginecologica nell’infanzia e nell’adolescenza.
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Gli scenari della crescita nell’adolescenza

a cura di Ivan Nicoletti e Andrea Smorti
304 pagine, 27 figure, 45 tabelle, L. 35.000.
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Sviluppo del bambino e prevenzione delle sue malattie

a cura di G.P. Donzelli* e Ivan Nicoletti**
*Dipartimento di Pediatria dell’Università di Firenze
** Centro Studi Auxologici di Firenze
180 pagine, completo di schemi e figure, L. 35.000
Indirizzato a medici, insegnanti, educatori, psicologi e studenti di medicina e di scienza della formazione.
Un aggiornamento su una materia che spazia dalle curve di crescita alla genetica, educazione all’alimentazione, sistema immunitario, medicina perinatale, prevenzione delle più comuni malattie e dei disturbi dell’apprendimento, sviluppo secondo un punto di vista psicoanalitico.
Un volume concepito nei contenuti e nell’esposizione sia per medici che per insegnanti e educatori.
Autori: S. Ballotti, C. Calzolari, F. Carnevale, E. Chellini, A. Ciardi, M. de Martino, G.P. Donzelli, F. Franchini, L. Galli, G. Magherini, V. Murganic’, I. Nicoletti, L. Sedita, L. Tafi, F. Torricelli.

Indice:
1- Auxologia: la crescita dallo zigote al giovane adulto;
2- Elementi di genetica e prevenzione delle malattie ereditarie;
3- Influenza dell’ambiente esterno sulla crescita e la salute del bambino;
4- Elementi di immunologia; 5- Educazione alimentare;
6- Infezioni sessualmente trasmesse e educazione sessuale;
7- Calendario delle vaccinazioni;
8- Neonatologia;
9- Incidenti e violenze in età pediatrica;
10- Sviluppo emotivo-affettivo;
11- Comportamenti psicosomatici. Anoressia, Bulimia;
12 – Disturbi specifici dell’apprendimento;
13 – Tutela della salute del bambino nel Servizio Sanitario Nazionale.
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Software di auxologia
Crescita 1.0 a cura di Ivan Nicoletti, Centro Studi Auxologici, Firenze, Gian Paolo Donzelli e Gherardo Rapisardi, Cattedra di Pediatria Preventiva e Sociale, Università di Firenze. Il programma crea un archivio di cartelle cliniche elettroniche complete, dalla nascita a 18 anni, dove si possono riportare la storia, i rilievi, i consigli, gli interventi e le diagnosi relativi a ciascuna visita.
Uno strumento per l’accertamento della regolarità della crescita e dello sviluppo, attraverso il calcolo automatico di percentili, SDS, velocità, rapporti fra misure, e l’inserimento delle misure su grafici. Al calcolo vengono associate valutazioni clinico-auxologiche.
Uno strumento per l’accertamento rapido del grado di maturazione scheletrica.
Si possono stampare grafici, relazioni cliniche, tabelle. Nel caso del pretermine i grafici iniziano a 22, 23, 24 … settimane di età gestazionale a seconda del momento della nascita. Gli standard adottati sono i più recenti standard italiani.
Per ulteriori informazioni rivolgersi al Centro Studi Auxologici
Tel. 055-212322 -2398551; Fax 055-290932

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Nicomp Letture
Dell’anima – Poesie

autore: Valentina Ramponi
prefazione: Marino Biondi
pagine 135, prezzo L. 20.000
Un’utile lettura per chi opera nel settore dell’età evolutiva.
L’autrice, una giovane donna (è nata il 17 novembre 1971), più una ragazza in verità, che sembra appena uscita dalla scuola (uno dei luoghi se non dell’abbandono, dell’incomprensione e della sterilità presente), identifica abbastanza bene una generazione di giovani, che non ha avuto molto e che si sta abituando a far da sé, in una città di miti invecchiati a furia di specchiarsi in se stessi. A fare da sé, a sobbarcarsi, succhiarsi, come dicono, crisi che durano l’intera adolescenza, finendo per credere solo alla propria parola. Scambiata con i coetanei. In un certo senso questa parola è la poesia che presentiamo.
Una forma cantante, cantilenante, talvolta canzonettante, da canzonetta (ma canzone mogoliana per intenderci), trascinata con ostinata gioia espressiva, in patetico languore (sempre quelle rime baciate con una straziata semplicità fanciullesca); altre volte più contratta, ma inconfondibile cifra di una poesia necessaria a chi la scrive. Come pane dopo un digiuno. (Dalla Prefazione di Marino Biondi).
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Due atti unici

“Padri e figlie”
“Il vento”
autore: Donatella Contini
pagine 28, prezzo L. 8.000
In quarta di copertina: Un dittico teatrale di Marino Biondi
In un oltretomba desolato come la vita che è stata, si incontrano e si riconoscono Matilde, ultima figlia di Alessandro Manzoni e Gertrude la monaca dei Promessi sposi. La figlia carnale, morta tisica il 30 marzo 1856, e la creatura di carta. Entrambe, pur nella morte, vive e cariche di una memoria inestinguibile, difendono il padre da cui sono state tradite e abbandonate. Per non rassegnarsi al disamore, cercano sollievo in una fedeltà inguaribile come una superstizione. L’autrice, alla sua prima prova di scrittura teatrale, si è ispirata al Journal di Matilde, tenero quaderno di pensieri, di letture e di sogni, e ai tetri capitoli del romanzo. Ne ha tratto un dramma struggente di superstite orgoglio e di invincibile amore. Il Journal di Matilde, steso dal 31 dicembre 1850 al 26 marzo 1851, si legge nell’edizione di Cesare Garboli (Adelphi 1992).
Altro e diverso, quasi posto in antitesi, il secondo atto unico, Il vento, tratto da un racconto omonimo raccolto in La sera della festa (Ponte alle Grazie 1993). Teatro di parola, Padri e figlie, teatro, a punta secca e scarnita, teatro e nient’altro, come scosso da un lievito interno, Il vento. Da un registro ottocento di parole piene e soavi a un voltaggio novecentesco, disadorno e impuro, interferito da cronaca e rumori, né estraneo a influssi di avanguardia. Dalle alture rarefatte e mute, in cui si scandisce il dialogo fra le figlie dei padri, si scende alle gracidanti paludi del martirio piccolo borghese. Alla bolgia della convivenza. Tanto Padri e figlie preserva altissimo il profilo del dolore e del tragico, proprio nella incontaminata distanza e altera abolizione di ogni vita in comune, quanto Il vento, dramma coniugale in un interno, disperde e sciupa in un vortice nevrotico ogni carica di sentimento, in una disperata sciatteria dell’esistenza. I personaggi: Vieri, un tirannello che dell’intellettuale conserva solo le velenose eversioni del carattere e la pratica di miserabili sadismi domenicali. Lorenza, un’amante sacrificale che un seme di idiozia potrà forse salvare. Accanto al quadro antico, ieratico e solenne, la scena moderna propone un disordine spurio, un frattale umano, come un mulinello di polvere, recitato nella lingua povera e discontinua di cuori aridi e perduti. “Non c’è dramma, non ne vale la pena”, sentenzia il Coro a colori, mentre il Coro in nero, l’invenzione più originale della pièce, luttuosa congrega muta e mugolante, avanza alla ribalta a tappezzarla di annunci minacciosi.
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Il Forteto. Storie e realtà raccontate dal medico di famiglia

autore: Lucio Caselli
prefazione: Antonio Di Pietro
oltre 30 foto (a colori e in b/n)
pagine 118, prezzo L. 15.000
L’autore ha seguito per molti anni gli avvenimenti del Forteto, una comunità costituitasi come cooperativa agricola, che accoglie bambini, adolescenti e adulti con gravi disagi o con handicap, inserendoli in una vera famiglia e in un mondo del lavoro fondati su elevati valori morali. Ha partecipato alla vita di questa comunità, in tutti i suoi momenti: ha visto piangere, ridere; ha assistito a confronti fra persone che apparivano “duelli”. Ha colto i segni della sicurezza e della dolcezza di chi diventava, finalmente, figlio, e quelli della passione e responsabilità di chi diventava madre, padre.
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La patina del tempo

poesie di Matteo Velardi
prefazione: Antonio Lucchi
pagine 120, prezzo L. 15.000
Questa raccolta è la storia del sentire di un poeta che ripercorre le tappe della sua vita sullo sfondo musicale di delicati ritmi e rime poetiche provenienti dagli spazi più misteriosi e reconditi del suo inconscio. È un sentire che rievoca le vibrazioni più intime del suo passato, le sue ansie, i suoi dubbi, trasalimenti e desideri quando l’adolescenza e la gioventù del poeta erano gravide di futuro pieno di aspettative e di sogni, quando le sue minime scoperte destavano in lui un entusiasmo continuo ed il senso di meraviglia per la vita non era stato ancora profanato dalla conoscenza.
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Guide e libri d’arte per giovanissimi
Michelangelo in città
In giro per Firenze alla scoperta delle opere di un genio del rinascimento
Percorso dedicato ai giovanissimi
testo a cura del Centro Studi Auxologici
consulenza: Pina Ragionieri
a colori, pagine 56, prezzo L. 18.000
Guida-itinerario per giovani e giovanissimi, dedicato alla traccia straordinaria lasciata da questo genio del Rinascimento nella città di Firenze. Con un percorso che parte dalla Casa Buonarroti e, attraverso il Bargello, Palazzo Vecchio, gli Uffizi, la Galleria dell’Accademia, giunge infine a San Lorenzo (Sagrestia Nuova e Biblioteca Medicea Laurenziana), si delinea, in questo originale libro, le caratteristiche dell’arte e della vita di Michelangelo.
Testo in italiano e in inglese. Pagine 56, formato 19×26, in quadricromia, con 34 riproduzioni di opere d’arte, oltre 30 disegni illustrativi, osservazioni e interventi per stimolare l’attenzione dei giovani lettori. Testi a cura del Centro Studi Auxologici di Firenze. Consulenza: Pina Ragionieri, direttore dell’Ente Casa Buonarroti di Firenze.
Clicca qui per andare al sito di “Michelangelo in città”
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Per ordinare e comprare i libri elencati:
fare un fax al numero 055-2654424 che è il fax dell’editore Nicomp, indicando i dati della propria carta di credito (N., intestazione, data di scadenza) e il titolo del libro che si desidera, oppure fare un bollettino di c/c postale: n. 29967502 intestato a Nicomp Laboratorio Editoriale Firenze, indicando il libro che si desidera.

sindrome stendhal

La sindrome di Stendhal

PREMESSA

Sindrome di Stendhal è diventata un’espressione del lessico comune per indicare un malessere davanti a un’opera d’arte.
L’espressione deriva dal titolo di un libro della psichiatra psicoanalista fiorentina Graziella Magherini.

Il libro trae spunto dall’osservazione, in molti anni di attività come psichiatra responsabile del Servizio per la salute mentale dell’Arcispedale di Santa Maria Nuova di Firenze, di turisti stranieri giunti d’urgenza al servizio e, spesso, ricoverati in preda a uno scompenso psichico acuto: episodi improvvisi e clamorosi, il cui studio ha permesso di rilevare strette relazioni con il viaggio in città d’arte.

A questi casi facevano riscontro altri osservati nella pratica clinica ambulatoriale.
L’osservazione dei singoli casi ha permesso di verificare che, nel corso delle crisi, si animano vicende profonde della realtà psichica.
E il viaggio diventa anche un’occasione di conoscenza di sé.

“Sindrome di Stendhal” è la definizione data dall’autrice a episodi di sofferenza mentale colti in turisti in visita a città d’arte.

Il richiamo a Stendhal vuole dare rilievo a questo tipo di viaggio in quanto evento fattore significativo di crisi.

Una situazione che lo scrittore francese, viaggiatore e capostipite insigne del moderno turista, descrisse in alcune pagine del suo journal.
L’osservazione dei singoli casi ha permesso di verificare che, nel corso delle crisi, si animano vicende profonde della realtà psichica e si riattiva la vitalità della sfera simbolica personale. E il viaggio diventa pure, nella sue soste tanto attese nelle città sognate, un’occasione di conoscenza di sé.

Psicoanalisi, letteratura, storie personali compongono una trama di emozioni e di sentimenti risvegliati dal viaggio, puntando, nell’ultimo capitolo (La vacanza della mente), a un tentativo di comprensione che si inserisce in una linea interpretativa da Freud a Winnicott a Bion, e che conduce a una riflessione sul funzionamento della mente nel viaggio e nel confronto fra sé e l’opera d’arte..

INTRODUZIONE

L’interesse suscitato dalla casistica del turista che, nel corso di un viaggio in città d’arte – viaggio organizzato o no, che sia effettuato da solo o in gruppo, con amici o familiari – cade preda dell’angoscia quando dovrebbe solo sperimentare un godimento estetico sta a indicare una diffusa “sensazione”, se non proprio una consapevolezza, della difficoltà a contenere emozioni che fuoriescano dalla norma del proprio habitat.

PROFILO DELL’AUTRICE

Graziella Magherini è una delle più autorevoli psichiatre psicoanaliste di orientamento freudiano in Italia.

Ha maturato una lunga esperienza di lavoro nelle strutture psichiatriche pubbliche dirigendo il Dipartimento di salute mentale del centro di Firenze e il reparto psichiatrico di Santa Maria Nuova. E’ autrice ben nota per i suoi interessi interdisciplinari fra psichiatria, psicoanalisi e scienze umane.

Fra i suoi libri più conosciuti si segnalano:

  • in collaborazione con gianfranco Zeloni, Sul confine.
  • Scritti e dipinti da un ospedale psichiatrico (Vallecchi 1964);
  • in collaborazione con altri Salute mentale e territorio (Le Monnier 1978).
  • Con il Ponte alle Grazie ha pubblicato L’Isola delle Stinche.
  • I percorsi della follia a Firenze nei secoli XIV-XVII (1992)
  • la Sindrome di Stendhal (1989),
  • la Sindrome di Stendhal seconda edizione ampliata nel 1996, dal quale ha tratto ispirazione per il suo omonimo film Dario Argento.

 

QUARTA DI COPERTINA

Henry, un giovane americano turista a Firenze, arriva alla mia consultazione accompagnato da un amico fiorentino, angosciato e allarmato: alla mostra di Caravagio in palazzo Pitti, aveva cominciato a sentirsi turbato dal sistema di luci che alternativamente illuminavano i quadri e poi li lasciavano in totale oscurità .

Le oscillazioni di luce e buio lo disorientavano causandogli una perdita di senso della sua esistenza così come del senso dei quadri.

Quello che lo sconvolse del tutto fu il dettaglio di un altro quadro, il ginocchio del Narciso.

In questo dipinto, il ragazzo ritratto è in ginocchio davanti a uno specchio d’acqua nel quale egli può vedere soltanto una parte di quanto l’osservatore del quadro può vedere di lui.

Sembra che il ragazzo sia accovacciato sulle gambe, quasi seduto su una delle gambe, con un ginocchio spinto in primo piano: di fatto il ginocchio è il centro fisico del quadro, è l’oggetto più luminoso, è pienamente evidente, ma il ragazzo non lo vede riflesso nell’acqua perché il suo angolo visuale non glielo concede.

Il ginocchio si era trasformato agli occhi del giovane turista in uno spesso, nodoso bastone proiettato all’esterno come per colpirlo. Il ginocchio, divenuto bastone, in tutta la sua minacciosi, appariva isolato, separato dal suo contesto. Henry temette di impazzire e fuggì via..

Capitolo 1

Volgiamoci ora ad alcuni dei grandi viaggiatori classici, ai quali l’Italia si è rivelata una meta essenziale per la loro formazione intellettuale: non a caso essi ne hanno scritto nei modi supremi di un “turismo dell’anima”.

Le loro esperienze possono aiutare a c omprendere le valenze psicologiche del viaggio, anche di quello odierno, pur nelle diversità delle condizioni storiche, oltre che dei presuppposti culturali..

Capitolo 2

“Sindrome di Stendhal” è un termine che abbiamo derivato dalle emozioni descritte in Rome, Naples et Florence del 1817, Promenades dans Rome del 1829, Mémoires d’un turiste del 1838, opere nelle quali lo scrittore francese registra del viaggio non la sola valenza culturale, ma la scala delle reazioni psichiche.

In particolare ci riferiamo, come abbiamo visto, a una pagina di Rome, Naples et Florence in cui si parla della visita nella basilica di Santa Croce e della crisi che coglie lo scrittore all’interno della chiesa, costringendolo a uscire all’aperto, nella piazza, per risollevarsi da una vertiginosa attrazione di storia accumulata e di memorie incise nella pietra secolare della basilica e della città..

Capitolo 3

Il disagio, i sintomi descritti nel capitolo precedente possono comportare, in particolari circostanze, un ricovero in ospedale. L’ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze, situato nel cuore del centro storico, monumento esso stesso della città antica e del dolore dei suoi abitanti, ha rappresentato e rappresenta un osservatorio privilegiato.

Da molti anni, infatti, la nostra attenzione è stata attratta da un fenomeno peculiare quale l’arrivo al pronto soccorso di turisti stranieri in situazione di improvviso disagio psichico, tale a volte da richiedere il ricovero nel reparto di diagnosi e cura psichiatrica..

Capitolo 4

Tra i viaggiatori di tutti i tempi, Sigmund Freud, viaggiatore di eccezionale tempra, formidabile energia e inesausta curiosit , merita un posto di grande rilievo.

Non tanto, e comunque non solo, per la topografia dei suoi viaggi, quanto per l’intensit emozionale dell’esperienza legata al movimento e alla scoperta, per la voracità dei suoi desideri di esplorazione – e il termine “fame” appare idoneo a rappresentarla – caratteristiche che fanno di Freud un singolare innesto di un esploratore d’altri tempi, proteso alla scoperta geografica, nel moderno esploratore introspettivo, …

Capitolo 5

In Freud troviamo talvolta una concezione tragica della Kultur: essa viene intesa non soltanto come strumento di incivilimento, ma anche come mezzo di una insanabile scissione della personalità, determinando repressione e rimozione di cospicue parti di essa.

Ma si può dire che tale pessimismo è in relazione con l’idea stessa della cura psicoanalitica, secondo la quale “dove era l ‘Es, là l’Io sarà”, posizione da intendersi non come dominio, come controllo dell’Io sulla vita pulsionale, ma nel senso di una reciproca integrazione di queste due sfere.